lunedì 4 maggio 2015

Pelechecoco- Sustainable clothing

Pele : come la grinta di uno dei più grandi giocatori di calcio di tutti i tempi.
Che : come la determinazione di un uomo che ha fatto la rivoluzione.
Coco : come beh, la conosciamo tutti.
Così nasce Pelechecoco, un brand ecosostenibile a conduzione familiare.
Ho avuto modo di collaborare con loro e non posso che dire che i prodotti sono qualcosa di incredibile. Parliamo chiaramente di pelle e di tutto ciò che ne concerne.
E, care mie, se non avete ancora un armadio al 50% di pelle ed ecopelle , dobbiamo subito ricorrere ai ripari.
Pelechecoco realizza capi in vera pelle ma con una marcia in più: tutti i pezzi di pelle utilizzati per le nostre giacche, gonne, salopette e borse derivano da stralci di pelle provenienti da giacche vintage, mobilio e quant'altro. Non solo, anche i tessuti utilizzati provengono da materiali di riciclo, in particolare da vecchie fabbriche situate nelle comunità tribali. Un' idea ad impatto zero ma ad altissimo impatto visivo.
Per quanto concerne lo stile non posso che dirvi che vi basterà un giro nel loro sito per capire quanta ricerca c'è dietro. Comprerei praticamente tutto, credetemi. Possiamo riassumere il tutto in uno stile a metà tra il "Normcore" e le linee giapponesi, con un tocco di vintage che non fa mai male.
Vi lascio con un po' di scatti che ho fatto con la borsa "Fringe Indian" e la giacca "Biker". Entrambi i prodotti sono assolutamente FANTASTICI: la giacca è di una morbidezza impressionante! Quanto tempo ho perso per trovare la giacca perfetta?











Inoltre vi dico che potete vincere una giacca Pelechecoco partecipando al contest che troverete sul mio account! In bocca al lupo.

lunedì 13 aprile 2015

Menbur - passione scarpe

Anche oggi torno seria per parlarvi di un brand spagnolo molto interessante : Menbur .
Menbur propone principalmente scarpe ma possiede anche una bella e fornita sezione di borse e accessori.
E' un brand nato circa 40 anni fa e ruota intorno al concetto dell'armonia e della bellezza femminile. Aggiunge che, senza la donna, le loro creazioni non avrebbero senso di esistere.
Occupandosi anche di calzature e accessori per uno dei giorni più importanti per una donna (stiamo ovviamente parlando del matrimonio :P ) , capirete bene che l'eleganza e la raffinatezza non mancano.
La loro collezione prevede un numero incredibile di flats, sandali, stivali, pumps e molto altro ancora in tessuti e pelletterie di una certa qualità.
Vi posso assicurare che, appunto, sono di una comodità non indifferente! E quando parliamo di tacco 11 è una vera manna dal Cielo.
I prezzi sono sicuramente abbordabili considerato quanto detto e molto vicini a quelli delle catene low cost medio alte ( vedi Zara e Mango) e vi consiglio l'acquisto in previsione di cerimonie ed eventi importanti!
Vi lascio con qualche foto del modello che ho scelto e che potete trovare qui .
E' completamente in tessuto glitterato, composto da comodissime fasce che abbracciano il piede ; nonostante il fatto che il tallone sia completamente scoperto, le mie Menbur non mi fanno patire le pene dell'inferno perché possiedono un comodo e invisibile cuscinetto sulla pianta del piede.
E mi sollevo di 10,5 cm senza sofferenza.
Cercate Menbur su Instagram , facebook , Pinterest e fatemi sapere cosa ne pensate!



domenica 22 marzo 2015

Gaspy, un beagle designer

Oggi torno seria perché vorrei recensirvi un prodotto e capirete a breve perché la questione mi sta molto a cuore.
In un grigio giorno comune, la vostra ragazza comune riceve una mail molto cortese scritta da una sua coetanea (di cui non vi rivelerò l'identità per scaramanzia), una delle due ideatrici del brand di cui vi sto parlando. 
Queste intraprendenti ragazze hanno lanciato un nuovo marchio che vede protagonista nel logo e nel concept della collezione il simpatico beagle di una delle due, Gaspare, da cui appunto il nome del marchio "Gaspy".
E già qui, se mi conoscete un attimino, il mio cuoricino si ammorbidisce come un gianduiotto lasciato  in macchina a mezzogiorno.
Gaspy propone esclusivamente t-shirt unisex, in cotone fiammato e dal taglio morbido in cui vengono rappresentate scene di vita quotidiana del meraviglioso Gaspare accompagnate dalle più famose citazioni dei personaggi storici, artisti, musicisti e così via.
Un concetto decisamente semplice e ironico stampato sul capo più versatile di tutti i tempi.
Geniale.
In poche parole credo di avervi riassunto l'idea generale e la mia esperienza con quest'azienda e non posso che rinnovare i miei complimenti alle creatrici di tutto ciò, delle giovani ragazze come me e come voi che, in un momento così difficile, si sono reinventate dando vita ad un progetto così semplice ma al contempo geniale.
Vi lascio agli scatti che ho fatto con la mia t-shirt e i contatti per poter acquistare la vostra, rigorosamente Gaspy!
Sito internet
Pagina Facebook
Instagram Account



domenica 15 marzo 2015

Il magico mondo dello shopping online cinese

Eh niente,
oggi ho deciso di prodigarmi per voi e fornirvi una guida pratica per destreggiarvi nel magico mondo dello shopping online cinese.
Premessa: non mi assumo responsabilità alcuna sull'impoverimento dei vostri portafogli a seguito della lettura di questo post. Se sei una persona facilmente condizionabile, una compratrice compulsiva o mentalmente instabile perché appena lasciata dal fidanzato, non continuare nella lettura.
Questo articolo nasce perché sempre più spesso trovo soggetti che fanno una pratica barbara che personalmente detesto : il dropshipping, che vi spiegherò a parole povere.
Quante volte vi è stato propinato l'orologio tanto carino a 20 euro del "brand" Geneva e voi avete anche pensato di comprarlo? Così tante da farmi venire voglia di lanciare il telefono.
Vi svelo un segreto: questi furbacchioni non fanno altro che comprare questa merce, rincararla di percentuali esorbitanti e farla spedire a casa vostra. Fanno shopping online per voi.
E la cosa mi fa piuttosto agitare perché sono capace anche io di cercare un sito e comprare quello che mi serve, di cui ho bisogno, perché lo shopping è un diritto umano inalienabile, chi sei tu per far shopping al posto mio?
Olivia Palermo? Dio?

1) APRIRE UN BENEDETTO CONTO PAYPAL
Ve lo spiego un po' come farei con mia nonna, a cui non ho ancora il coraggio di dire che cordless non si pronuncia cordlex. 
Prendete la vostra bella postepay o qualsivoglia carta abbiate acquistato per prenotare quel volo a 19euro con Ryanair. Vi collegate dal sito di paypal e create un account. Punto. 2 minuti per farlo, 2 fottutissimi minuti.
Non vi dico di aprire un conto paypal perché l'azienda in questione mi ha pagata, anche se dovrebbe. Lo dico solamente per voi, perché questa genialata vi permetterà di fare acquisti in totale sicurezza e qualora il pacco non arrivasse verrete rimborsate dell'intero importo speso.

2) I SITI CINESI CHE HO PROVATO

Ne ho scoperti tanti, mi sono iscritta a tutti, subisco giornalmente il mobbing psicologico delle newsletters di questi negozi cinesi online ma vi propongo solo quelli che ho testato sulla mia pelle.

SAMMYDRESSLa cineseria della cineseria. Spulciate bene perché non voglio farvi andare in giro come delle escort ucraine. Sua Altissima cineseria Sammydress vi propone un numero spropositato di articoli a partire da 99 centesimi e a quel prezzo, di questi tempi, non ci prendete più neanche un cheeseburger al McDonalds. ATTENZIONE: i prezzi non includono le spedizioni che saranno calcolate per ogni oggetto, in base al peso. Questo sito,infine, per alimentare la dipendenza dallo shopping poraccissimo, vi regala dei punti per ogni acquisto effettuato, per ogni recensione lasciata e per ogni fotografia dell'oggetto ricevuto allegata. Questi S points potranno essere riutilizzati nei prossimi carrelli e convertiti in SOLDI, CASH, COMPRARE PER OTTENERE ALTRI SOLDI DA SPENDERE IN QUESTO SANTISSIMO SITO CINESE. Il futuro, amici.
SHEINSIDEZara di Hong Kong. Più costoso, più ordinato, più cool. Sheinside vi da il benvenuto con un bel 30% da utilizzare per la vostra prima volta. Anche lo Zara store dei poveri ha il suo sistema di bonus point che funziona più o meno come quello di Sammydress e che vi verrà spiegato in un pessimo italiano quiATTENZIONE: le spedizioni non sono incluse e vi costano 8 euro circa, sul totale.
DRESSLINK: E' il più economico che conosco, quando aprirete questo sito inizieranno a sgorgare lacrime di commozione. Funziona esattamente come Sammydress quindi inutile ripetermi sulla questione. Apritelo e ringraziatemi.

3) TAGLIE
Per ogni sito menzionato, il consiglio è sempre lo stesso : prendete le vostre misure e confrontatele nella tabella taglie. Non sentitevi in colpa per la cena di sushi no-limits dello scorso weekend, le taglie sono molto più piccole di quelle a cui siete abituate.

4) TEMPI DI SPEDIZIONE E PICCOLI ACCORGIMENTI

Care amiche, siamo arrivate all'unica nota negativa del magico mondo dello shopping cinese: per ricevere i vostri articoli dovrete aspettare un mese, anche un mese e mezzo. Tenetelo in conto e tenete duro, ne vale la pena. Infine, considerandomi una cara adepta di questa barbaria, vi consiglio di non superare i 40 $ per carrello altrimenti incapperete nelle spese doganali e vanificherete tutto il risparmio. Infine infine, una piccola chicca che potrete sfruttare per ogni sito e tramandarla alla vostra prole: prima di concludere l'acquisto, googlate "nome del sito COUPON " e cercate i bonus da inserire per risparmiare ulteriormente.
Vi lascio con il reale prezzo dell'orologio Geneva, free shipping.

Per quest' opera di bene mi aspetto come minimo un Nobel.
Anche un mezzobusto può andare.
Federica.

domenica 1 febbraio 2015

Le malattie ereditarie

Stefania, circa 45 anni, accumulatrice seriale di scarpe.
Mia madre.

Qualche giorno fa, spinta da un'irrefrenabile voglia - che noi donne in premestruo chiameremo bisogno- di fare shopping, sono andata a fare un giro in un noto centro commerciale abruzzese.
Io e la mia partner in crime entriamo da Zara, non siamo solite farlo in virtù dei prezzi che troviamo eccessivi ma siamo state irrimediabilmente attirate da quei cartelloni che rivestivano la vetrina 10x10 con la dicitura "FINO AL 70%". "CONDOGLIANZE" sarebbe stato più sincero.
E' matematicamente impossibile che madre e figlia abbiano gli stessi gusti, un armadio in due è utopico quanto la Pace nel mondo. Perché il mondo ci vuole così : spendaccioni. Proprio per questo motivo siamo solite girare i negozi per i fatti nostri: io tra i maxi coat, i maglioni oversize, i boy-friend jeans, lei tra i tubini neri, le midi con spacco, i tacchi a spillo. Perché a 46 anni, amiche mie, saremo più sexy di quanto lo siamo adesso, iniziamo a prenderne consapevolezza.
Mentre giriamo, controlliamo il prezzo, ne ho bisogno, questo colore mi manca, MA COME HO FATTO A VIVERE 23 ANNI SENZA, accade l'incredibile: entrambe con lo stesso paio di scarpe in mano. Inutile argomentare sullo stupore, misto a commozione, di quel momento storicamente importante e dirigiamoci verso il camerino in cui le vostre eroine consacreranno per sempre il loro amore verso quell'inanimato oggetto del desiderio.
Per la prima volta in vita mia ho visto me stessa in lei. E' banale trovarsi molto vicine alla propria madre in un momento di così basso spessore culturale, precisamente nell'intento di provarci un paio di scarpe in uno sporco camerino di Zara, direte voi. Eppure, un po' per quel famoso complesso di Elettra, un po' perché ho sempre considerato fuori moda le sue scelte, non avevo mai fatto caso a quanta meticolosità impiegasse nell' osservare i dettagli di una scarpa, che la calzata sia perfetta, che il materiale sia di qualità , che il prezzo sia contenuto e che possa considerarlo l'affare. Non avevo mai fatto caso a quanto fosse responsabile della mia passione.
Detto questo, dopo avermi fatto la fatidica raccomandazione del "Se tuo padre dovesse far domande, digli che sono tue", è avvenuto il primo acquisto in comune perché si, il Karma ci ha punite dandoci lo stesso numero ma gusti differenti.





mercoledì 28 gennaio 2015

Non sono in PVC

Eh niente.
Dovevo iniziare così perché inizio ogni santa frase con "Eh niente".
Alla veneranda età di 23 anni apro un blog e mi metto a parlare di qualcosa.
Avrei voluto aprire un fashion blog ma il concetto contemporaneo che abbiamo di questa "professione" non me lo permette di fare. Chiamiamolo pure: "Un blog".
Penso che ormai ne avete anche un po' le palle piene di vedere l'ennesima aspiring blogger: shatush e boccolo, collezione di Tiffany che neanche al Louvre così tante opere, gilet in ecopelliccia "perché Melissa Satta è il mio Dio", ogni mattina 36 euro di macaron per fare colazione, un fidanzato ridotto ai limiti dei diritti umani per fotografarla nel maggior numero di angolature, pose e outfit della sua vita.
(La foto che ha commosso il web)
Sono una ragazza normale, comune.
Mi ritaglio questo spazio nel mondo per poter parlare a ruota libera del mio amore viscerale per cose inanimate tipo i vestiti. Appunto, penso di essermi innamorata di loro quando ero piuttosto giovane, quando ero in prima/ seconda media e vivevo il picco di massima bruttura del genere umano, proprio quando hai i baffi ma non puoi cerettarli perché sei ancora una bambina, un po' come Lourdes Ciccone qualche anno fa. Ricordo che avevo anche una bella pancetta che il comodino dei regali dell' Happy Meal può confermare. Esattamente in quel periodo, era di moda indossare pantaloni della tuta con un particolare gioco di elastico, del brand "Dimensione Danza". Schiere di finti ballerini acneici si aggiravano per la scuola con quella tuta antiestetica che tra l'altro costava qualcosa come 50 euro. Da vera figlia rompiscatole, anche la giovane Federica versò tante lacrime amare pur di poter possedere quell'oggetto del desiderio, ai tempi piuttosto costoso per essere un banale pantalone della tuta. Ricordo ancora il giorno in cui andammo in negozio: ce l'avevo fatta, avevo convinto mia madre a compiere questo gesto magnanimo nei confronti di una figlia psicologicamente labile e facilmente condizionabile.
Poi il bivio: da un lato c'era la nuova collezione, quel pantalone "Dimensione Danza" in nero che ho sempre desiderato, dall'altro la vecchia collezione con i colori più improponibili al 50% di sconto.
Ricordo ancora la fierezza con cui sfoggiavo quel pantalone rosa maialino di cui tutti chiedevano la provenienza e quei millemila modi che inventavo per poterlo indossare il maggior numero di volte senza sembrare vestita sempre uguale.
Questo aneddoto per dire che si, mi piace la moda. Credo che a 9 ragazze su 10 piaccia, non penso di aver detto nulla di nuovo. Quello che però mi piace di più è il sapersi reinventare, il giocare con 4 capi presi in saldo e avere comunque un risultato gradevole. E' prendere un denim vecchio, strapparlo e dare due punti e una scopa alla nuova collezione di Pull&Bear. E' ammirare il catwalk di Karl Lagerfeld, comprare un capo simile in versione cheap e sentirmi comunque una figa. E' inventarmi un bracciale, creare quel bracciale, indossare quel bracciale.
E' creatività e non compulsività nelle compere.
Perché a rotolarci da Zara con il bancomat carico siam bravi tutti.
Federica.