Mia madre.
Qualche giorno fa, spinta da un'irrefrenabile voglia - che noi donne in premestruo chiameremo bisogno- di fare shopping, sono andata a fare un giro in un noto centro commerciale abruzzese.
Io e la mia partner in crime entriamo da Zara, non siamo solite farlo in virtù dei prezzi che troviamo eccessivi ma siamo state irrimediabilmente attirate da quei cartelloni che rivestivano la vetrina 10x10 con la dicitura "FINO AL 70%". "CONDOGLIANZE" sarebbe stato più sincero.
E' matematicamente impossibile che madre e figlia abbiano gli stessi gusti, un armadio in due è utopico quanto la Pace nel mondo. Perché il mondo ci vuole così : spendaccioni. Proprio per questo motivo siamo solite girare i negozi per i fatti nostri: io tra i maxi coat, i maglioni oversize, i boy-friend jeans, lei tra i tubini neri, le midi con spacco, i tacchi a spillo. Perché a 46 anni, amiche mie, saremo più sexy di quanto lo siamo adesso, iniziamo a prenderne consapevolezza.
Mentre giriamo, controlliamo il prezzo, ne ho bisogno, questo colore mi manca, MA COME HO FATTO A VIVERE 23 ANNI SENZA, accade l'incredibile: entrambe con lo stesso paio di scarpe in mano. Inutile argomentare sullo stupore, misto a commozione, di quel momento storicamente importante e dirigiamoci verso il camerino in cui le vostre eroine consacreranno per sempre il loro amore verso quell'inanimato oggetto del desiderio.
Per la prima volta in vita mia ho visto me stessa in lei. E' banale trovarsi molto vicine alla propria madre in un momento di così basso spessore culturale, precisamente nell'intento di provarci un paio di scarpe in uno sporco camerino di Zara, direte voi. Eppure, un po' per quel famoso complesso di Elettra, un po' perché ho sempre considerato fuori moda le sue scelte, non avevo mai fatto caso a quanta meticolosità impiegasse nell' osservare i dettagli di una scarpa, che la calzata sia perfetta, che il materiale sia di qualità , che il prezzo sia contenuto e che possa considerarlo l'affare. Non avevo mai fatto caso a quanto fosse responsabile della mia passione.
Detto questo, dopo avermi fatto la fatidica raccomandazione del "Se tuo padre dovesse far domande, digli che sono tue", è avvenuto il primo acquisto in comune perché si, il Karma ci ha punite dandoci lo stesso numero ma gusti differenti.
Mentre giriamo, controlliamo il prezzo, ne ho bisogno, questo colore mi manca, MA COME HO FATTO A VIVERE 23 ANNI SENZA, accade l'incredibile: entrambe con lo stesso paio di scarpe in mano. Inutile argomentare sullo stupore, misto a commozione, di quel momento storicamente importante e dirigiamoci verso il camerino in cui le vostre eroine consacreranno per sempre il loro amore verso quell'inanimato oggetto del desiderio.
Per la prima volta in vita mia ho visto me stessa in lei. E' banale trovarsi molto vicine alla propria madre in un momento di così basso spessore culturale, precisamente nell'intento di provarci un paio di scarpe in uno sporco camerino di Zara, direte voi. Eppure, un po' per quel famoso complesso di Elettra, un po' perché ho sempre considerato fuori moda le sue scelte, non avevo mai fatto caso a quanta meticolosità impiegasse nell' osservare i dettagli di una scarpa, che la calzata sia perfetta, che il materiale sia di qualità , che il prezzo sia contenuto e che possa considerarlo l'affare. Non avevo mai fatto caso a quanto fosse responsabile della mia passione.
Detto questo, dopo avermi fatto la fatidica raccomandazione del "Se tuo padre dovesse far domande, digli che sono tue", è avvenuto il primo acquisto in comune perché si, il Karma ci ha punite dandoci lo stesso numero ma gusti differenti.
Il post me lo sono divorato appena l'hai pubblicato, ma ora cn calma al computer me lo sono proprio gustato! Io te e tua mamma andiamo proprio d'accordo, abbiamo scelto le stesso scarpe :D :D Il tuo blog e le tue mosche sullo sfondo sono geniali!
RispondiEliminawww.lebalzi.it